L'esperto sanitario

Chi si è sottoposto a un tatuaggio può donare sangue?
a cura del Comitato Medico AVIS NAZIONALE (articolo presente nel periodico di informazione e cultura dell'AVIS Nazionale) 

Sono in costante aumento gli italiani che si tatuano.
Secondo un'indagine condotta lo scorso anno dall'Istituto Superiore della Sanità ammontano a circa il 13% della popolazione e per il Presidente Walter Ricciardi "si tratta di un fenomeno che va osservato con attenzione per le sue ricadute sanitarie".

L'età media del primo tatuaggio è oggi di 25 anni, mentre nella fascia tra i 35 e i 44 anni sono ben il 30% i tatuati.
E circa il 3,3% dei tatuati (anche se il dato appare sottostimato) avrebbe avuto complicanze mediche nelle settimane successive (granulomi, ispessimento della pelle, pus, infezioni, reazioni allergiche).

Nello specifico della donazione di sangue, l'ultimo decreto del 2 Novembre 2015 sui requisiti d'idoneità - confermando quanto già previsto dalla legge precedente - prevede una sospensione per 4 mesi dall'effettuazione per tatuaggi, body piercing, forature d'orecchio e agopunture.
Prima della legge 219/05, il periodo di sospensione era addirittura di un anno.

E' lo stesso nuovo questionario anamnestico - unico per tutta Italia - che al punto 9.5.3 interroga esplicitamente il donatore in merito alla presenza di tatuaggi nell'ultimo quadrimestre.

La precauzione dipende dal fatto che numerosi studi epidemiologici hanno dimostrato che patologie quali Epatite B e C e AIDS si possono trasmettere attraverso procedure che implicano l'uso di aghi e di altri strumenti taglienti.
La foratura della pelle facilita infatti l'ingresso di agenti patogeni nell'organismo.
  


 
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