L’ESPERTO SANITARIO
a cura del comitato medico di AVIS NAZIONALE
Può donare sangue chi è rientrato da un viaggio in zone tropicali?
L’aumento dei viaggi (per lavoro o per turismo) nelle zone in cui sono endemiche la malaria e altre patologie tropicali, unitamente all'incremento – su scala globale – dei fenomeni migratori, presenta ogni anno un significativo numero di richieste di chiarimenti alle sedi Avis sull'effettiva possibilità di donare sangue ed emocomponenti dopo aver viaggiato o soggiornato in determinati Paesi.
Vediamo nel dettaglio quanto previsto dal D.M. “Qualità e sicurezza” del 2 novembre 2015 rispetto alle modalità di selezione del donatore che viaggia.
Per i viaggi in aree tropicali, trascorso un periodo di sospensione di 6 mesi dal rientro del viaggiatore, il medico valuterà lo stato di salute del donatore con particolare attenzione ad episodi febbrili e alle condizioni igienico-sanitarie ed epidemiologiche della zona in causa.
Per viaggi in paesi al di fuori delle aree tropicali, ma dove è comunque segnalata la presenza di malattie tropicali, si applica un periodo di sospensione stabilito sulla base della specifica malattia infettiva presente.
Per quanto riguarda la malaria, tolti i soggetti che hanno vissuto per un periodo di 6 mesi o più (continuativi) in zona endemica in qualsiasi momento della loro vita e per chi ha compiuto soggiorni più brevi per cui si rimanda al testo del Decreto per tutti coloro che hanno visitato un'area ad endemia malarica e che non hanno sofferto di episodi febbrili o di altra sintomatologia compatibile con la diagnosi di malaria durante il soggiorno o nei 6 mesi successivi al rientro:
- possono essere accettati come donatori se sono passati almeno 6 mesi dall'ultima visita in un'area ad endemia malarica, e se risultano negativi a un test immunologico per la ricerca di anticorpi anti-malarici;
- se il test risulta ripetutamente reattivo, il donatore è sospeso per 3 anni; successivamente può essere rivalutato e accettato per la donazione se il test risulta negativo;
- se il test non viene effettuato, il soggetto può donare se sono passati almeno 12 mesi dall'ultima visita in un'area ad endemia malarica.
(*) I test e i periodi di sospensione possono essere evitati in caso di donazione di solo plasma da avviare alla produzione industriale di farmaci emoderivati.